Dalle Dolomiti all’Adriatico con un pastore errante e duemila pecore.
Per un anno ho seguito Ruggero Divan, un pastore della Val di Fiemme, e le sue pecore nella transumanza dall’Alpe Lusia alla pianura Padana e il ritorno alle Dolomiti da Passo Rolle.
Da un punto di vista personale e’ stata un’esperienza forte, profonda ed irripetibile, da un punto di vista antropologico è risultato un lavoro corposo, unico e originale.
Ruggero, attraverso il fotoreportage, ci conduce in un mondo in bilico tra modernita’ e passato remoto, in precario equilibrio con una societa’ che dimentica il valore dell’esperienza e della differenza.
E’ stato insieme un viaggio fisico e spirituale, un percorso fatto passo a passo con Ruggero che per la sua rude franchezza si presta a divetare IL pastore per antonomasia.
Le foto raccontano silenziosamente un mondo antico e poco conosciuto ai più e in contatto diretto con una geografia naturale e culturale che solo il tempo lento del viaggio a piedi consente di apprezzare a fondo.
Ma soprattutto mettono in evidenza la straordinaria umanità del “Gigante Buono del Lusia”, o, come si dice nel gergo dei pastori, del baio.
“E noi siamo tutti il baio. Se qualcuno ti chiede chi è stato a passare su un campo diciamo: «Il baio». Ma è un nome generico. Nella transumanza devi avere un altro modo di intenderti, una seconda strada.”
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