Pensiamo ancora alla vita come a qualcosa di immutabile e intoccabile, ma ci sono moltissime forme di vita che si trasformano completamente durante la loro esistenza. Cosa rimane “la stessa cosa” nella vita di una falena? Come comunicano le farfalle? E le falene che vivono al buio? Quanti tipi di comunicazione utilizzano donne e uomini? Ne sono consapevoli? L’installazione The mistery of the blue moth propone un parallelismo tra il modo di comunicare delle farfalle e quello dell’uomo.
All’esterno della serra tropicale del MUSE, il Museo di Scienze Naturali di Trento, una gigantesca crisalide conduce i visitatori a vivere un’esperienza immersiva nel mondo della comunicazione non verbale e non violenta. Una volta entrati nella grande crisalide e indossato il visore – attraverso il movimento degli occhi – sarà possibile effettuare le proprie scelte e procedere nel percorso. In una caverna si parteciperà a un questionario interattivo che fa luce su diversi contesti della società contemporanea, portando a riflettere su comportamenti che si considerano sessisti e sugli stereotipi che condizionano le azioni quotidiane. Al termine ci si troverà all’interno della serra circondati da centinaia di farfalle e falene e in uscita dall’esperienza virtuale si potrà entrare nella serra tropicale delle farfalle.
“Questa installazione – spiega Valentina Musmeci di Falenablu, associazione che si occupa di trasformazione, di recupero da situazioni di violenza attraverso l’arte e la bellezza – propone un’esperienza virtuale sulla trasformazione dei lepidotteri e sulla parità tra uomini e donne, in un connubio speciale tra tecnologia e comunicazione sociale. La metafora della trasformazione permette di proporre una riflessione sociale sulla comunicazione, che sta alla base dei problemi di disparità e di violenza che la nostra società si trova ad affrontare”.
Quella separazione invalicabile che ancora ci raccontiamo tra natura e cultura forse è solo un nostro limite che dovremmo imparare a superare.
Nelle trasformazioni del mondo naturale continuiamo a trovare metafore esaurienti e feconde per interpretare il nostro mondo culturale.
L’installazione è a cura di Falenablu, art director: Valentina Musmeci, set designer: Laura Scapin, produzione: Nuovartec. Supporto scientifico: Francesco Barbieri e Lorenzo Gasparrini. Sviluppatore VR: Victor Dabjia.
Falenablu ringrazia la Provincia Autonoma di Trento, Creval, Dorigoni.